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Dchiroinositolo e Myo-inositolo : ti spieghiamo le differenze

Il myo inositolo e il dchiroinositolo sono due dei più noti inositoli, nutrienti fondamentali per il nostro organismo. Per molto tempo sono stati chiamati erroneamente vitamina B7 prima che si scoprisse la loro origine endogena: una volta stabilito che il nostro organismo è in grado di produrli, la classificazione di vitamina è stata sostituita dalla dicitura più corretta di simil-vitamina.

Più precisamente gli inositoli sono nove stereoisomeri, composti che hanno in comune la formula molecolare, ma con proprietà fisiche e chimiche diverse. I più noti della famiglia degli inositoli sono proprio: il Myo-Inositolo e il Dchiroinositolo. In particolare il myo e il dchiroinositolo sono utilizzati da molto tempo in caso di sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), diabete e sindrome metabolica. Le pubblicazioni riguardano soprattutto il rapporto fra i due inositoli più noti e la cura delle sindromi sovraindicate utilizzando le singole molecole o combinandole.

COS’È IL MYO-INOSITOLO

Il Myo-inositolo e il Dchiro sono simili eppure differenti. Entrambi si possono trovare in diversi tessuti in forma libera o coniugata e anche in molti alimenti, nei tessuti hanno la forma di inositol-fosfoglicani, costituiscono la membrana cellulare e contribuiscono alla loro integrità. Sia il Myo-inositolo che il Dchiroinositolo sono fondamentali nella struttura dei più noti secondi messaggeri e prendono parte al processo di signaling intracellulare, in particolare quello dell’insulina.

Quest’ormone è responsabile dell’attivazione del processo di epimerasi che trasforma il Myo in Dchiroinositolo. Il primo ha il ruolo di precursore, il secondo ne è il reale effettore: in sintesi il Dchiroinositolo migliora le funzioni metaboliche dell’insulina permettendo al nostro corpo di ridurre la presenza di glucosio nel sangue e di conseguenza può essere un deterrente nelle condizioni di iper-insulinemia, un quadro tipico nelle donne in sovrappeso che soffrono della sindrome dell’ovaio policistico.

In quali alimenti si trovano il Myo-Inositolo e il D-Chiro-Inositolo

Il Myo-Inostilo e il D-Chiro-Inositolo si trovano in numerosi alimenti: la carruba, la frutta, le noci, i legumi e i cereali. In particolare il Dchiroinositolo è facilmente reperibile in carote, fagiolini, asparagi, piselli e i pomodori fra gli ortaggi sono quelli più ricchi di questi nutrienti.

La carruba resta comunque la principale fonte di estrazione del d-chiro-inositolo e, conseguentemente, del myo. Gli inositoli, inoltre, possono essere ritrovati anche nelle mele, pere e nelle ciliegie.

Storia e studi sul Myo-Inositolo e del D-Chiro-Inositolo

Il primo a scoprire gli inositoli è stato Johanes Scherer nel 1850 che isolò questi nutrienti partendo dal muscolo, inos in greco. Numerosi altri studi sono stati condotti soprattutto negli anni ‘90 e sono legati agli studiosi Larner e Nestler. Il professore Larner scoprì il legame fra inositoli e il metabolismo degli zuccheri e da allora myo-inositolo e d-chiro-inositolo sono stati usati in caso di diabete mellito ti tipo 2 e anche nella PCOS, la sindrome dell’ovaio policistico, la principale causa di infertilità che riguarda il 5 e il 10 per cento delle donne in età fertile.

Questa scoperta aprì la strada all’utilizzo degli inositoli in molti ambiti. Molte delle donne interessate da PCOS, per esempio, presentano anche un quadro di sovrappeso, obesità, sindrome metabolica e insulino-resistenza e iper-insulinemia e Nestler dimostrò che integrando il D-chiro-inositolo si riequilibravano molti aspetti legati alla sindrome dell’ovaio policistico, all’amenorrea (assenza di ciclo) o alla mancata ovulazione.

L’efficacia del Dchiroinositolo è stata dimostrata dagli studi di Nestler su 22 donne obese che avevano assunto questo nutriente:

  • 10 ovularono dopo un mese dalla cura
  • Altre 9 dopo due mesi

In queste donne era migliorata la sensibilità all’insulina e diminuiti, in proporzione, gli androgeni. Altri dati sono venuti da studi condotti nel 2002 su dieci donne con sindrome da ovaio policistico normopeso e anche in condizioni di peso normali è stata dimostrata l’efficacia del dchiroinositolo in casi di squilibrio metabolico.

Le principali differenze fra myo e dchiroinositolo

Il myo e il dchiroinositolo sono legati all’insulina, l’ormone prodotto dal pancreas che si occupa, tra l’altro, di controllare i livelli di zucchero nel sangue.

Anche se sono simili i due inositoli svolgono dei ruoli diversi nel nostro organismo:

  • il myo-inositolo mantiene l’integrità e osmolarità cellulare e si trova in qualsiasi cellula
  • Il d-chiro-inositolo, invece, è presente nei tessuti più sensibili all’insulina (adipe, muscoli e fegato).

Come noto l’insulina è responsabile del metabolismo di zuccheri, lipidi e proteine. I muscoli, per esempio, hanno bisogno di glucosio e proteine per la loro struttura. Nei lipidi, invece, l’abbondanza di glucosio è tradotta in riserve di energia. In questi processi:

  • Il dchiroinositolo è uno dei secondi messaggeri dell’insulina, regolando il metabolismo del glucosio e modulando la formazione degli ormoni steroidei, molto presenti nelle donne con PCOS.

Il d-chiro è molto importante per equilibrare la presenza di androgeni e, in questo caso, le donne con sindrome dell’ovaio policistico notano un ritorno del ciclo ovulatorio e anche la riduzione di altri aspetti legati alla sindrome quali acne e irsutismo.

 

Myo e D-Chiro-Inositolo e la PCOS

È difficile parlare di myo e d-chiro-inositolo senza citare la sindrome dell’ovaio policistico, la Polycystic Ovary Syndrome, principale causa di infertilità fra le donne. I sintomi possono essere molto variabili, ma spesso le donne che soffrono di questa malattia presentano:

  • cicli mestruali e/o ovulatori irregolari
  • ovaie policistiche
  • eccessiva produzione di ormoni androgeni

In particolare, l’iperandrogenismo porta a queste donne acne e irsutismo. Non solo queste donne hanno più rischi di sviluppare sovrappeso e obesità, due condizioni direttamente legate all’insulino-resistenza. Queste donne, nel lungo termine, hanno presentano anche un rischio maggiore di sviluppare diabete.

Cosa si può fare in caso di PCOS? Un cambiamento nello stile di vita è fondamentale, ma negli ultimi anni è stata studiata l’efficacia dell’assunzione del dchiroinositolo nel trattamento della sindrome dell’ovaio policistico.

Il dchiro, infatti, regolamenta il metabolismo del glucosio, in particolare, in condizioni di insulino-resistenza e la mancanza di questo inositolo può essere la causa stessa del problema. Assumendo il Dchiroinositolo grazie ad integratori alimentari si riesce ad abbassare i livelli di insulina nel sangue e si può interrompere questo processo. Il dchiroinositolo infatti:

  • riequilibria il rapporto fra LH e FSH, fondamentali per avere cicli ovulatori e mestruali regolari
  • migliora la funzionalità ovarica riducendo il livello di stress ossidativo del fluido follicolare.

Altri impieghi del Myo Inositolo e del D-Chiro Inositolo

Il Myo e il Dchiro sono utilizzati per trattare altri quadri rischiosi per la salute: obesità, sindrome metabolica e diabete. L’obesità è uno dei più diffusi problemi di salute a livello mondiale e, secondo l’OMS, può causare ulteriori problematicità a chi ne soffre. È dovuta a una presenza eccessiva di grasso corporeo rispetto alla massa magra: fra le sue cause sedentarietà e una cattiva alimentazione. Questa condizione di sovrappeso porta a cattiva gestione dell’insulina da parte dell’organismo: chi è obeso, infatti, ha livelli elevati di quest’ormone nel sangue: l’iperinsulinemia.

A casua dell’insulino-resistenza, l’organismo delle persone obese secerne insulina in eccesso nel tentativo di abbassare la presenza di zuccheri nel sangue. Inoltre, è stato provato che i pazienti con grasso nell’addome presentano quasi sempre una condizione di iperinsulinemia. Il Dchiro inositolo può essere dunque fondamentale anche per riequilibrare i livelli di insulina e glicemia di questi pazienti.

Ugualmente il dchiroinositolo può essere fondamentale anche in caso di diabete mellito di tipo 2: un’eccessiva presenza di glucosio nel sangue, causata da un cattivo funzionamento o da troppa insulina. In particolare, il diabete mellito di tipo 2 è quello più frequente (colpisce il 90% dei pazienti) e si manifesta prevalentemente nelle persone in sovrappeso.

Questa condizione avvia un ennesimo circolo vizioso: l’eccesso di apide alimenta il processo di insulino-resistenza e innalza i livelli di glicemia. Per equilibrare la situazione, il pancreas produce ancora di più insulina (iperinsulinemia). Il d-chiro-inosistolo viene coinvolto anche in questo processo di corretto metabolismo del glucosio: contrasta, in poche parole, l’insulino resistenza.

La storia del 40:1

Alcuni studi hanno analizzato il rapporto fra Myo Inositolo e D-Chiro-Inositolo in caso di sindrome dall’ovaio policistico, sindrome metabolica e diabete.

In particolare, nel 2012 viene pubblicato Dose Ovary Need D-Chiro Inositol? Secondo questo studio i livelli eccessivi di Dchiro nelle donne con sindrome da ovaio policistico sarebbero dannosi. Lo studio si rifà all’ipotesi del Paradosso del D-Chiro-Inositolo, presentato in una pubblicazione dell’anno precedente, secondo la quale nelle donne con insulino-resistenza e iperinsulinemia l’ovaio non risponde correttamente alla somministrazione dell’inositolo.

L’ovaio, infatti, non percepisce livelli elevati di insulina. Questo porterebbe a una trasformazione di Myo-Inositolo in D-Chiro-Inositolo e un’eccessiva attività dell’epirmerasi, l’enzima deputato alla conversione del myo in dchiro. La maggiore presenza di Dchiro rispetto al Myo causerebbe, secondo lo studio, una bassa qualità ovocitaria.

Gli stessi temi sono stati riportati in altre ricerche. Secondo uno studio del 2016 le donne con sindrome da ovaio policistico hanno livelli eccessivi di Dchiro e assumerlo sarebbe dannoso. Citando lo stesso studio, il rapporto corretto di MYO e dchiroinosistolo nelle donne dovrebbe essere di 40:1.

Perché il rapporto 40:1 è inattendibile

Il risultato di queste ricerche è però inattendibile dal punto di vista scientifico e giuridico. Una sentenza del Tribunale di Catania del luglio del 2018 ha ordinato di aggiungere allo studio Does Ovary need D-Chiro Inositol? una dicitura che sottolineasse la scarsa attendibilità e uno dei suoi autori ha disconosciuto la paternità dello studio. Contrariamente a quanto riportato nella pubblicazione sopracitata, la sentenza ha ribadito l’importanza e la validità del Dchiro inositolo in caso di sindrome dall’ovaio policistico.

Anche la Società Italiana di Farmacologia e la Società Italiana di Ginecologia hanno espresso la loro opinione. Nel 2019, entrambe le società hanno stabilito che mancano dati che dimostrano che miscelare i due inositoli in questa proporzione porti reali benefici a donne con la PCOS o che vogliono diventare madri.

La sindrome dell’ovaio policistico va attenzionata con un approccio che studi e guardi l’organismo della donna nella sua totalità.

Infatti l’origine della PCOS nelle pazienti è, nella maggior parte dei casi, legata all’insulino-resistenza, una condizione che non riguarda solo l’apparato riproduttivo. Il myoinositolo, inoltre, è già prodotto in quantità elevate dal nostro organismo. Chi ha insulino-resistenza, invece, non riesce a produrre il d-chiro. La trasformazione da myo a dchiro avviene in minore misura.

A queste pazienti sarebbe dunque più opportuno integrare la molecola attiva (dchiro) e non il suo precursore (myo).

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